
Negli ultimi anni i "Flagellanti" sono cresciuti di numero, dopo una notevole decrescita negli anni settanta e ottanta, giungendo, come ai tempi del secondo conflitto mondiale e del successivo dopoguerra, a oltre duecento nel 1997 e nel 1998. Il numero dei "Flagellanti" varia, insomma, con il variare dell'intensità di crisi che segna la comunità.
Questi fanno la loro prima comparsa, con i suonatori di "tròccola", "bùccína" e "tamburi", la sera del Giovedì Santo quando, durante la "Predica di Passione", il sacerdote chiama l'Addolorata per consegnarle il Figlio Crocifisso.
I "Flagellanti" indossano una tunica bianca ('u ciddizzu), cinta da un cordone, e il cappuccio, ponendo (ma non tutti) sulla spalle un asciugamano di cotone per attutire i colpi di flagello; alcuni hanno sul petto la medaglia (molto rara) della Confraternita del Crocifisso, attualmente estinta.
- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, tratto dal sito "Il Museo della Festa".
- Foto tratte dal sito "Il Museo della Festa".